Archivio per la categoria ‘Cagliari 2024-2029’

“Apriremo gli spazi chiusi”, così prometteva la giunta di Paolo Truzzu appena insediata cinque anni fa. Promessa mantenuta? Non proprio, visto l’elenco impietoso di teatri e monumenti ancora inutilizzabili: La Vetreria, Auditorium comunale, Teatro civico di Castello con buona pace degli operatori della cultura che non sanno dove organizzare eventi e attività.
Il più evidente simbolo dell’incuria cagliaritana è l’Anfiteatro romano, monumento unico nel Mediterraneo che i turisti possono vedere solo da lontano: ne parla il quotidiano L’Unione Sarda oggi in edicola ricordando che è sommerso da rifiuti ed erbacce.
La storia recente dell’Anfiteatro è molto travagliata: nei primi Duemila l’amministrazione di centrodestra sistemò una struttura in legno e metallo per ampliare il pubblico degli spettacoli, struttura che doveva essere provvisoria e invece è rimasta lì per 13 anni causando pesanti danni alla pietra; dal 2013 è stato avviato un lavoro di restauro e messa in sicurezza terminato pochi mesi fa; l’amministrazione uscente ha predisposto un progetto preliminare per la riqualificazione e fruizione che prevede la sistemazione degli accessi in sicurezza e un allestimento per spettacoli. Dimentichiamoci comunque eventi con migliaia di persone, il nuovo Anfiteatro potrà accogliere poche centinaia di spettatori in tribune di fronte ai gradoni che faranno da quinta. Per avviare i lavori e aprire finalmente lo spazio servirà dialogare con la Soprintendenza Archeologia in modo da usare il monumento e allo stesso tempo rispettarlo e proteggerlo: un dialogo che ci impegniamo a portare avanti perché questo meraviglioso sito archeologico e gli altri spazi ancora chiusi siano finalmente simbolo di bellezza e opportunità di crescita e non più di incuria e degrado.

Ogni giorno entrano a Cagliari 170 mila auto; tra i cagliaritani ci sono 68 macchine ogni 100 persone e il 70% si sposta su mezzo proprio. Mentre le città europee sono sempre più vivibili e sicure per biciclette e pedoni, la nostra Cagliari sembra essere in controtendenza: i numeri riportati oggi sul quotidiano L’Unione Sarda da uno studio del Cirem dell’Università di Cagliari ci dicono che facciamo fatica a lasciare l’auto a casa.

Non va meglio se guardiamo la relazione della società Sintagma per il Piano Urbano della Mobilità Sostenibile di Cagliari: il 43% dei veicoli che entrano quotidianamente in città ci passa per raggiungere altri comuni, l’83% degli spostamenti in ora di punta sono inferiori ai 5 chilometri, 8 macchine su 10 trasportano una sola persona. Davvero dobbiamo arrenderci alle auto?

Il nostro pianeta e la nostra salute ci dicono di no: un futuro diverso è possibile, serve puntare a una mobilità sostenibile, con strade pedonali e ciclabili sicure e un trasporto pubblico efficiente. La relazione allegata al Pums dice che il 54% delle persone intervistate non si muove in bici perché lo considera pericoloso, il 34% userebbe i mezzi pubblici se fossero più efficienti.

No, non ci arrendiamo alle auto: vogliamo costruire una città dove ci si possa muovere con tranquillità: piste ciclabili ben collegate e ben tenute, strade con velocità ridotta, zone pedonali e zone 30, parcheggi di scambio all’ingresso della città, campagne di sensibilizzazione e informazione e controlli per un uso corretto e rispettoso della strada da parte di tutti e tutte.

Amici e amiche, mi candido per il rinnovo del Consiglio comunale di Cagliari con la lista Alleanza Verdi Sinistra in sostegno al candidato sindaco Massimo Zedda.
Nel mio curriculum ci sono i titoli di archeologa, bibliotecaria, archivista, giornalista, la comunicazione è la mia passione: per questo ho trovato importante, durante i cinque anni in cui sono stata consigliera comunale, raccontare quello che succede dentro Palazzo Bacaredda, condividere le discussioni, i dibattiti, le proposte, i documenti che il Consiglio comunale eletto dai cittadini e dalle cittadine è chiamato a votare. L’esperienza in opposizione con il gruppo Possibile Sardegna, all’interno di un’amministrazione guidata dal centrodestra, è stata molto bella ma a tratti complicata: ho imparato che il dialogo è sempre prezioso se si vogliono raggiungere risultati, ma è più importante mantenere ben salde le proprie idee; ho imparato che è fondamentale coinvolgere la comunità nelle decisioni che la riguardano; ho imparato che certa burocrazia spesso frena anche le idee più semplici e che bisogna impegnarsi perché questo cambi. La cosa più emozionante di cui mi sono resa conto è che la maggior parte dei cagliaritani e delle cagliaritane ama la sua città alla follia.

Se entrerò nell’aula di via Roma per i prossimi cinque anni continuerò a occuparmi dei temi che mi stanno più a cuore: la cultura come mezzo per unire la comunità e farla crescere, il rispetto per la città, l’attenzione per le persone più deboli, la cura del nostro patrimonio verde e degli animali, la mobilità lenta e la sicurezza nelle strade per tutti e tutte, un modello di città che non lasci indietro nessuno. Sono consapevole che il sogno di una città più bella e accogliente si può realizzare solo insieme, con l’impegno e le energie della nostra comunità. Da parte mia vi prometto che metterò cuore e competenze al servizio di Cagliari.
(la foto è di Fabrizio Varioli)